Il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica per la Puglia ha registrato negli ultimi mesi un aumento in ambito regionale delle denunce per reati di truffa aventi ad oggetto il trading online.

L’ammontare del danno subito dalle vittime, può essere di poche migliaia di euro sino a raggiungere cifre importanti.

Il tutto parte da un contatto diretto che si instaura tra la vittima e il criminale sulle più note piattaforme social, o anche app di incontri. Per incoraggiare le proposte di investimento i truffatori utilizzano anche il nome di aziende importanti. Molte delle volte il truffatore si presenta in veste di broker finanziario di sesso maschile dal nome anglosassone, o come donna d’affari straniera appassionata dal mondo della finanza.

La truffa ha come oggetto un investimento nel mercato delle cripto-valute, che per la nota caratteristica della volatilità di prezzo tale spinge la vittima ad investire ingenti somme di denaro con l’illusione di guadagni molto cospicui.

In tutti i casi la vittima si registra su una piattaforma online gestita dal truffatore, che riporta dati fittizi e concepiti per spingere il malcapitato secondo uno schema tipico: guadagni immediati, che inducono la vittima ad “investire” sempre di più, seguiti da rapide riduzioni sino ad azzerarsi allorché la vittima chieda di monetizzare i profitti realizzati.

La natura stessa delle criptovalute rende complesso il recupero delle somme oggetto di truffa; pertanto, è importante essere molto prudenti nelle operazioni di trading online, evitando di trasferire denaro a soggetti non conosciuti, ricordando di rivolgendosi solo ad operatori del settore qualificati e regolamentati.

La Polizia di Stato raccomanda di osservare le seguenti cautele:

  • diffidare delle promesse di guadagni aleatori troppo sproporzionati da quelli praticati dagli istituti di credito;
  • verificare che il soggetto che propone il trading online sia autorizzato, visitando i siti web della Consob e della Banca d’Italia;
  • verificare, attraverso i motori di ricerca sul web, la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito internet;
  • non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro: si tratta di una vera e propria estorsione.”

 

https://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/truffe-da-trading-online-raccomandazioni-della-polizia-di-stato/index.html

 

 

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