Nel mondo digitale attuale, con la crescente minaccia di cyber attacchi e violazioni dei dati, la sicurezza delle informazioni è diventata una priorità fondamentale per le organizzazioni. In questo scenario, un ruolo fondamentale è rappresentato dagli standard riconosciuti: è essenziale adottarli per proteggere le informazioni sensibili.

In questo articolo, Cyberment esplorerà in dettaglio i 5 standard Infosec più importanti: ASD, CIS 20 Critical Controls, ISO 2700x, ISACA e NIST, analizzandone i loro obiettivi, i punti chiave e come possono contribuire alla creazione di un ambiente informatico sicuro.

Panoramica sugli standard Infosec: cosa sono e a cosa servono

«Gli standard Infosec, noti anche come standard di sicurezza informatica, sono linee guida e regolamentazioni stabilite per garantire la sicurezza, la privacy e l’integrità delle informazioni all’interno di un’organizzazione o di un sistema informativo.

Questi standard sono essenziali per mitigare i rischi di minacce informatiche, attacchi cibernetici, furti di dati e altre vulnerabilità che possono mettere a rischio i dati e le risorse aziendali.

Ecco alcuni dei principali obiettivi degli standard:

  1. Protezione dei dati: Gli standard Infosec stabiliscono linee guida per la protezione dei dati, incluso l’accesso, la conservazione e la trasmissione sicura delle informazioni sensibili
  2. Gestione dei rischi: Questi standard definiscono processi per identificare, valutare e mitigare i rischi informatici, consentendo alle organizzazioni di prendere decisioni informate sulla sicurezza delle informazioni
  3. Riservatezza, integrità e disponibilità (CIA): Gli standard Infosec mirano a garantire la riservatezza delle informazioni, l’integrità dei dati e la disponibilità dei sistemi, impedendo accessi non autorizzati, modifiche indesiderate o interruzioni
  4. Conformità legale e regolamentare: Gli standard Infosec aiutano le organizzazioni a conformarsi alle leggi, ai regolamenti e agli obblighi di settore relativi alla protezione dei dati e della privacy
  5. Consapevolezza e formazione: Gli standard promuovono la sensibilizzazione sulla sicurezza informatica e la formazione del personale per ridurre i rischi derivanti da errori umani
  6. Gestione degli accessi: Gli standard definiscono le procedure per gestire in modo sicuro l’accesso alle risorse e alle informazioni, consentendo solo a utenti autorizzati di accedere a dati e sistemi
  1. ASD (Australian Signals Directorate)

ASD è l’Australian Signals Directorate, un’agenzia governativa australiana che si occupa di sicurezza informatica. Il framework ASD Essential Eight è uno dei suoi contributi più noti.

Esso definisce otto aree di controllo fondamentali per proteggere le organizzazioni dalle minacce informatiche.

Queste includono:

  • la mitigazione dei rischi legati alle applicazioni non affidabili
  • la protezione delle credenziali
  • l’implementazione di misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati

L’approccio basato sul rischio dell’ASD sottolinea l’importanza di identificare e proteggere gli asset critici.

Questo significa concentrarsi sulle risorse di valore che possono essere bersaglio di attacchi o violazioni.

L’ASD consiglia inoltre di implementare misure di sicurezza proporzionate al valore e alla sensibilità di tali asset.

  1. CIS 20 Critical Controls (Center for Internet Security)

Il Center for Internet Security (CIS) ha sviluppato i 20 controlli critici CIS come una lista di azioni prioritizzate per migliorare la sicurezza delle informazioni.

Tali controlli sono stati sviluppati sulla base di un’analisi delle minacce più comuni e sono progettati per mitigare le vulnerabilità più rilevanti.I 20 controlli sono organizzati in tre categorie principali:

  • misure di base
  • controlli consigliati
  • controlli avanzati

Essi coprono una vasta gamma di aree, tra cui:

  • l’inventario delle risorse
  • la gestione delle vulnerabilità
  • il monitoraggio e la rilevazione delle minacce
  • l’accesso privilegiato e la protezione dei dati 
  1. ISO 2700X (International Organization for Standardization)

Gli standard ISO 2700x, in particolare ISO 27001 e ISO 27002, sono sviluppati dall’International Organization for Standardization (ISO) e si concentrano sulla gestione della sicurezza delle informazioni.

In particolare, ISO 27001 definisce i requisiti per l’implementazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (ISMS). Questo standard fornisce una struttura per:

  • identificare
  • valutare
  • gestire

i rischi legati alla sicurezza delle informazioni. 

ISO 27002, invece, dettaglia i controlli di sicurezza specifici che possono essere implementati per proteggere le informazioni.

L’adozione degli standard ISO 2700x consente alle organizzazioni di stabilire un quadro coerente per la gestione e il miglioramento continuo della sicurezza in ambito IT.

  1. ISACA (Information Systems Audit and Control Association)

ISACA è un’organizzazione professionale che si occupa di sicurezza informatica, audit e controllo dei sistemi informativi. Essa offre diversi framework e certificazioni riconosciute a livello internazionale.

COBIT (Control Objectives for Information and Related Technologies) è uno dei framework più noti sviluppati da ISACA.

Esso fornisce una guida completa per la gestione dei sistemi IT.

COBIT aiuta le organizzazioni a definire obiettivi e metriche per il controllo e la governance dei sistemi informativi, garantendo l’allineamento tra i processi aziendali e le tecnologie IT.

ISACA offre anche diverse certificazioni, tra cui:

  • CISA (Certified Information Systems Auditor)
  • CISM (Certified Information Security Manager)
  • CRISC (Certified in Risk and Information Systems Control)

Le quali attestano le competenze professionali nel campo della sicurezza informatica, dell’audit e del controllo dei sistemi informativi. 

  1. NIST (National Institute of Standards and Technology)

Il National Institute of Standards and Technology (NIST) è un’agenzia governativa statunitense che fornisce linee guida, framework e best practice per la sicurezza informatica.

Il NIST è ampiamente riconosciuto a livello internazionale per il suo contributo alla sicurezza delle informazioni.

Il framework NIST Cybersecurity Framework (CSF) è uno strumento chiave che aiuta le organizzazioni a gestire e mitigare i rischi informatici attraverso 5 funzioni principali:

  • identificazione
  • protezione
  • rilevazione
  • risposta
  • ripristino

Il CSF offre una struttura flessibile per valutare e migliorare la sicurezza informatica, adattandosi alle esigenze specifiche di un’organizzazione.

Oltre al CSF, il NIST ha sviluppato una serie di linee guida tecniche, note come SP 800 (Special Publication), che coprono diversi aspetti della sicurezza informatica, fornendo raccomandazioni dettagliate su argomenti come la gestione delle password, la crittografia, la protezione delle reti e molte altre.

Confronto fra gli standard

È importante notare che, sebbene ciascuno degli standard Infosec esaminati abbia focus e obiettivi specifici, essi possono integrarsi in modo sinergico per creare un approccio olistico alla sicurezza informatica.

Ad esempio:

  • i 20 controlli critici CIS possono essere considerati come un’implementazione pratica di alcuni dei principi e delle linee guida generali fornite da ASD, ISO 2700x e NIST
  • l’adozione di un ISMS conforme a ISO 27001 può fornire una struttura solida per l’implementazione dei controlli di sicurezza e il monitoraggio delle prestazioni
  • il framework NIST CSF può essere utilizzato come base per valutare e migliorare la conformità agli standard e per adattare le misure di sicurezza in base alle minacce emergenti

In sintesi, quindi, le organizzazioni possono sfruttare le sinergie tra gli standard Infosec per massimizzare l’efficacia delle misure di sicurezza implementate.

Ad esempio, l’implementazione dei controlli critici CIS può essere supportata dall’adozione di linee guida e best practice fornite da ISO 2700x.

Allo stesso tempo, il NIST CSF può fungere da quadro di riferimento per valutare l’allineamento e l’efficacia delle misure di sicurezza implementate secondo gli standard.

Tuttavia, è importante riconoscere che ogni organizzazione ha le proprie esigenze e circostanze uniche.

Pertanto, la scelta degli standard da adottare e la loro integrazione dovrebbero essere basate su:

  • analisi del rischio specifica dell’organizzazione
  • esigenze di conformità e di settore

Sfide e considerazioni preliminari nell’implementazione degli standard

L’implementazione di standard Infosec può presentare alcune sfide e richiedere considerazioni specifiche.

Alcune delle prove più comuni comuni includono:

  1. Risorse e competenze: l’implementazione di standard infosec richiede risorse finanziarie, umane e tecnologiche adeguate. Le organizzazioni devono essere pronte ad allocare budget e ad acquisire le competenze necessarie per implementare e mantenere gli standard nel lungo periodo
  2. Conformità normativa e requisiti legali: le organizzazioni potrebbero essere soggette a diverse normative e regolamenti che richiedono la conformità a determinati standard di sicurezza. È importante comprendere le esigenze normative del settore e assicurarsi che gli standard selezionati soddisfino tali requisiti
  3. Consapevolezza degli utenti: la sicurezza informatica coinvolge tutti gli utenti all’interno di un’organizzazione. È essenziale investire nella formazione e nella consapevolezza degli utenti per garantire che comprendano i rischi e le migliori pratiche di sicurezza e siano in grado di adottare comportamenti sicuri
  4. Aggiornamento e miglioramento continuo: la minaccia informatica è in costante evoluzione, quindi, gli standard devono essere aggiornati e adattati di conseguenza. Le organizzazioni devono impegnarsi nel miglioramento continuo dei loro sistemi di sicurezza per rimanere al passo con le nuove minacce e le nuove tecnologie 

Conclusioni

L’adozione di standard Infosec riconosciuti è fondamentale per garantire la sicurezza delle informazioni e mitigare le minacce informatiche.

Gli standard esaminati – ASD, CIS 20 Critical Controls, ISO 2700x, ISACA e NIST – offrono quadri, linee guida e best practice per affrontare le sfide della sicurezza informatica, ognuno con i suoi punti di forza e focus specifici.

Tuttavia, è importante notare che non esiste un approccio “one-size-fits-all”.

Imprese e organizzazioni devono valutare attentamente:

  • le loro esigenze
  • i rischi specifici
  • i requisiti normativi di settore
  • le risorse (economiche, tecnologiche e umane) disponibili

per determinare quali standard e quali elementi di ciascuno siano più adatti alle circostanze.

Inoltre, è possibile che le organizzazioni optino per l’integrazione di più standard, il che può determinare un approccio più solido e completo alla sicurezza informatica.

Con una pianificazione accurata e un impegno costante per il miglioramento continuo, le organizzazioni possono costruire un’infrastruttura di sicurezza informatica resiliente e difendersi efficacemente dalle minacce informatiche in un ambiente IT sempre più complesso e dinamico».

 

https://cyberment.it/formazione-di-sicurezza-informatica/analisi-standard-infosec-asd-cis20-critical-controls-iso2700x-isaca-nist/

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