«Il terrorismo è diventato l’arma sistematica di una guerra che non conosce confini o che raramente ha un volto».

Jacques Chirac

Nell’era della globalizzazione, il terrorismo sta diventando una minaccia sempre più diffusa per la sicurezza dello Stato. Questo tipo di minaccia arriva spesso senza uniforme, operando attraverso agenti non statali la cui efficacia è inversamente proporzionale al grado alla capacità di reazione degli Stati.

Il contesto in cui uno Stato deve proteggersi è cambiato radicalmente negli ultimi 30 anni. Le battaglie sono oggi combattute principalmente dietro le quinte, su più livelli e contemporaneamente, con un’attenzione particolare alla lotta al terrorismo. Uno Stato, per quanto abbia bisogno di una buona cooperazione con i suoi alleati strategici, deve anche allenare costantemente le proprie capacità difensive.

Alla luce della crescente frequenza di attacchi terroristici in tutta Europa, i Governi stanno compiendo notevoli sforzi per identificare e attuare metodi unici di monitoraggio, prevenzione e individuazione attraverso tecniche come il riconoscimento facciale.

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi 20 anni ci permette oggi di realizzare soluzioni che sembravano impossibili all’inizio del millennio. Grazie all’aumento della potenza dei processori e degli algoritmi disponibili, ora possiamo lavorare in modo più efficiente con dati non strutturati, rendendo così più accessibili metodologie come il rilevamento di oggetti e il riconoscimento di modelli.

L’utilizzo di questo tipo di tecnologia aumenta la capacità operativa delle forze dell’ordine. Compiti che normalmente richiederebbero l’impiego di un gran numero di risorse umane, soggetti di conseguenza all’errore umano, sono delegati a sistemi specializzati in tali attività con un certo grado di indipendenza, dando così l’opportunità di impiegare le risorse umane nel modo più efficiente possibile.

Il riconoscimento del modello in dati non strutturati può essere utilizzato anche per identificare la diffusione di fake news online. Questo termine è stato ampiamente utilizzato negli ultimi anni ed è giunto all’attenzione delle agenzie di difesa per la facilità con cui i temi che influenzano l’opinione pubblica possono essere presentati a favore gli interessi degli threat actor per destabilizzare i governi. Questo modus operandi è stato mediato durante le elezioni presidenziali del 2016 e ha contribuito a ridurre la diffusione di tale fenomeno in tutto il mondo.

Per saperne di più sul riconoscimento facciale

Per riconoscimento facciale si intende la trasposizione del volto di un individuo in un’immagine o in un fotogramma video in una codifica che può essere successivamente compresa e classificata da un dispositivo preconfigurato. Possiamo descrivere questo processo in 3 fasi:

1. Fase di rilevamento: il dispositivo rileva le facce nel frame

2. Fase di calcolo: si calcola una codifica per ogni faccia del frame sulla base di un algoritmo specifico.

3. Fase di controllo: ogni codifica ottenuta nella fase 2 viene confrontata con un database in stile Watchlist che contiene codifiche pre-calcolate di attori di minacce conosciute.

4. Fase di feedback: dopo il processo di controllo, il sistema visualizzerà se la persona nell’analisi è nota o meno.

Poiché queste operazioni vengono eseguite in tempo reale, un sistema di controllo basato su questa metodologia può aumentare drasticamente il tasso di rilevamento dei sospetti ai punti di controllo, raggiungendo un alto grado di prevenzione delle minacce.

Sistema portatile di riconoscimento facciale SCAR

Utilizzando i concetti presentati sopra, ho sviluppato insieme al mio collega Stefan Dorneanu per l’edizione 2019 del concorso Patriotfest, il dispositivo Security Control and Active Response- SCAR.

L’obiettivo del progetto è stato quello di sviluppare un dispositivo portatile in grado di analizzare la telemetria del volto e di fornire, in tempo reale, un feedback sul grado di rischio delle persone oggetto dell’analisi.

Il dispositivo è stato progettato per essere fissato ad un paio di occhiali, è composto da un display, che trasmette un feedback a chi lo indossa, e da una telecamera. Data la velocità e la precisione del flusso di dati trasmessi dal dispositivo al vettore, riteniamo che l’utilizzo di tale dispositivo in punti di controllo della sicurezza possa aumentare notevolmente l’efficienza operativa.

Per esemplificare il flusso operativo del prodotto faremo riferimento al seguente scenario:

Visualizziamo lo scenario di un concerto di musica rock con tre punti di accesso dove le persone possono effettuare il controllo di sicurezza di routine. Questo controllo di routine è spesso inefficace a causa del gran numero di persone che gli agenti devono controllare. Immaginiamo il caso sfavorevole in cui un attore di minaccia vuole effettuare un attacco sul posto. La nostra strategia di prevenzione propone di dotare del sistema SCAR. un certo numero di agenti, strategicamente posizionati in ogni punto di controllo. Attraverso il sistema, gli agenti monitoreranno il flusso di persone in tempo reale, applicando gli algoritmi di riconoscimento facciale a tutte le persone che rientrano nel raggio d’azione del dispositivo. In caso di risposta positiva secondo l’elenco di persone fornito dalle forze dell’ordine, le squadre di controllo del concerto rock saranno in grado di adottare le misure preventive necessarie per garantire la sicurezza dell’evento.

Riteniamo che, attuando un approccio preventivo-difensivo, possiamo ridurre considerevolmente il rischio di un attacco terroristico.

Industria della difesa e iniziativa Patriotfest

Gli ultimi decenni hanno mostrato un aumento della varietà delle minacce e ciò significa che dobbiamo essere sempre attivi nella missione di innovare il modo in cui uno Stato protegge il suo popolo.

In questa direzione si inserisce anche il concorso Patriotfest, iniziato in Romania nel 2017 per incoraggiare la creatività e le nuove idee nel campo della sicurezza. Le strutture di difesa in Romania hanno collaborato per organizzare il concorso e nel 2020, alla sua 4a edizione, a cui sono stati ammessi progetti appartenenti ai campi della fisica quantistica, dell’intelligenza artificiale o della mappatura neurale.

Per noi, Patriotfest significava la possibilità di unire le nostre conoscenze in campo tecnico con l’esigenza di innovazione nel campo della sicurezza. L’esperienza acquisita con la partecipazione a questo concorso ci ha permesso di conoscere le ultime tendenze tecnologiche e di acquisire la convinzione che il progresso può essere raggiunto solo attraverso l’innovazione.

Molte domande alle quali cerchiamo risposte all’estero possono trovare risposta proprio qui, grazie alle nostre capacità innovative nazionali. Abbiamo avuto il piacere di incontrare molte persone desiderose di fare la differenza, aperte alle nuove idee e all’innovazione, ma soprattutto orgogliose di avere l’opportunità di farlo nel loro Paese.

Autori: Daniel Leu e Stefan Dorneanu

Daniel Leu

Stefan Dorneanu

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