Negli Stati Uniti, il mondo della cybersecurity ha conosciuto un’espansione significativa nell’ultimo decennio. Dal 2016 a oggi, l’occupazione nel settore è aumentata di oltre 300.000 unità e il numero di lauree in sicurezza informatica rilasciate annualmente è triplicato, arrivando a sfiorare quota 35.000. In parallelo, sono emerse nuove tecnologie, minacce digitali e competenze richieste dal mercato. In questo contesto dinamico, il programma RAMPS (Regional Alliances and Multistakeholder Partnerships to Stimulate), promosso dal NICE Program Office del NIST, ha rappresentato un punto di svolta nello sviluppo della forza lavoro in ambito cyber.

Fin dal suo lancio, RAMPS ha avuto l’obiettivo di creare alleanze regionali tra università, scuole, imprese e amministrazioni locali, capaci di costruire percorsi formativi e professionali allineati alle esigenze del territorio. Le prime cinque partnership pilota, avviate nel 2016, hanno sfruttato il finanziamento iniziale per rafforzare la credibilità dei progetti e attrarre i principali attori del settore. In molti casi, RAMPS ha rappresentato il primo passo per avviare una collaborazione strutturata tra il mondo accademico e quello industriale, spesso frammentati e non allineati sui fabbisogni di competenze.

L’impatto è stato visibile fin da subito. Alcuni progetti hanno favorito l’espansione di corsi di cybersecurity già dalle scuole superiori, altri hanno lanciato programmi di apprendistato, oppure creato canali di accesso alternativi per chi desiderava reinventarsi professionalmente nel settore. In Virginia, la Old Dominion University ha utilizzato i feedback delle imprese per ripensare i propri curricula, colmando il divario tra formazione teorica e pratica aziendale. In Arizona, un consorzio guidato da organizzazioni no-profit ha puntato su percorsi flessibili e orientati al mondo del lavoro per chi non proveniva da esperienze accademiche.

Tutti i progetti hanno trovato nel NICE Framework uno strumento prezioso per orientarsi: una guida condivisa per mappare ruoli, competenze e obiettivi di apprendimento. Grazie a questa base comune, le comunità RAMPS sono riuscite a costruire un linguaggio condiviso tra gli attori coinvolti, facilitando la progettazione dei percorsi di carriera e la costruzione di reti solide di collaborazione.

Nel corso degli anni, l’iniziativa si è evoluta. I progetti pilota si sono ampliati, diventando modelli per altre regioni e coinvolgendo un numero crescente di istituzioni educative. In Ohio, ad esempio, il corridoio Cin-Day guidato da SOCHE ha portato la cybersecurity anche nelle scuole K-12, mentre l’Università di Albany, nello Stato di New York, ha lanciato nuovi master annuali in cybersecurity. La Partnership to Advance Cybersecurity Education and Training (PACET) di New York, guidata dall’Università di Albany (UAlbany), ha puntato a potenziare i corsi di laurea quadriennali e a preparare al meglio gli studenti dei community college in vista del loro trasferimento. Il finanziamento ottenuto nel 2016 ha inoltre permesso di introdurre una componente di formazione post-laurea, con l’aggiunta di una specializzazione in gestione del rischio all’interno del programma MBA dell’UAlbany.

Oggi, a nove anni dal suo lancio, RAMPS conta 33 comunità attive e si prepara ad accogliere nuovi partecipanti con la prossima tornata di finanziamenti. L’iniziativa ha dimostrato come la collaborazione locale, se ben strutturata, possa avere un impatto nazionale duraturo. Le sfide del mondo digitale continuano a crescere, ma grazie a progetti come RAMPS, anche le opportunità di formazione e lavoro nel settore della cybersecurity si moltiplicano.

https://www.nist.gov/blogs/cybersecurity-insights/nine-years-and-counting-nice-ramps-communities-keep-expanding

 

 

Twitter
Visit Us
LinkedIn
Share
YOUTUBE