L’Intelligenza Artificiale sta vivendo una trasformazione profonda: da strumento di supporto è sempre più spesso protagonista di azioni autonome, capace di eseguire comandi, interagire con file, applicazioni e persino con i sistemi operativi. Questo salto evolutivo porta con sé nuove e delicate sfide sul piano della sicurezza informatica.

Per rispondere a questi rischi emergenti, il CERT-AGID ha condotto una ricerca esplorativa che affronta il tema dell’IA agentica con un approccio pratico e orientato ai rischi reali. L’obiettivo della ricerca è comprendere come gli agenti AI si comportano quando vengono collegati direttamente al codice reale e quali vulnerabilità possano emergere da integrazioni progettate senza adeguate tutele.

Dentro l’analisi del CERT-AgID

Lo studio nasce da un esperimento condotto utilizzando il Software Development Kit (SDK) Gemini, scelto per osservare il modo in cui un agente IA “ragiona” e agisce quando dialoga con il sistema operativo e quali rischi si possano nascondere dietro un’apparente semplicità. L’analisi mostra, passo dopo passo, come un agente IA “pensa e agisce”, come interpreta le funzioni assegnate e, soprattutto, come possa inavvertitamente rivelare informazioni sensibili se le interfacce non sono progettate con attenzione.

Il messaggio chiave è chiaro: la sicurezza non dipende esclusivamente dall’efficienza del modello di IA, ma dalla qualità e robustezza del codice e degli strumenti che lo collegano all’ambiente operativo. Non basta che un agente risponda in modo coerente: ciò che conta è come si comporta quando esegue un’azione reale.

Prevenzione vs reazione

Uno dei punti centrali del documento è la prevenzione. Come in ambito medico, individuare i problemi prima che si manifestino è molto più efficace che intervenire dopo un incidente. Nel dominio digitale, questo significa testare, verificare e revisionare il codice prima del rilascio, anziché correre ai ripari a danno avvenuto.

Se il codice che collega l’agente all’ambiente operativo è fragile o mal progettato, l’IA si limiterà ad eseguire alla lettera l’errore progettuale, senza preoccuparsi degli eventuali rischi. La sicurezza, in questo scenario, consiste nel costruire architetture digitali più sicure: il codice deve funzionare come carreggiata, segnaletica e barriera, guidando l’agente e limitandone i comportamenti rischiosi.

La conclusione dell’analisi del CERT-AgID è netta: prevenire non è un’opzione, ma l’unico modo per garantire che l’intelligenza artificiale rimanga sotto il controllo dell’intelligenza umana. La sicurezza non può più essere considerata un elemento accessorio o aggiuntivo, bensì una componente strutturale dell’IA, da integrare fin dalle prime fasi di progettazione.

Documento completo: Agenti_IA_e_Sicurezza_comprendere_per_governare

https://cert-agid.gov.it/news/ia-agentica-e-sicurezza-informatica-online-lanalisi-del-cert-agid/

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