Ha suscitato un ampio dibattito e attirato l’attenzione di esperti, tecnici informatici, hacker e semplici curiosi: si tratta di Trust No One, il docufilm Netflix dedicato al mondo delle criptovalute e ai rischi che spesso può comportare se non vi si addentra con la dovuta cautela e le giuste competenze.

Il documentario, infatti, mostra l’ascesa e il crollo di QuadrigaCX e del suo fondatore, Gerry Cotten, il mago delle criptovalute canadese finito in bancarotta quasi quattro anni fa. QuadrigaCX era il più grande exchange di criptovalute (ovvero un portale informatico che rappresenta un autentico mercato, dove si vendono, si convertono e si scambiano criptovalute) in Canada, ma quando il suo fondatore, Gerry Cotten, muore (peraltro in modo molto misterioso), 250 milioni di dollari in bitcoin scompaiono come se li avesse portati con sé, come si suol dire, nella tomba. Gerald Cotten, da tutti ritenuto un genio della finanza e dell’informatica, aveva fondato Quadriga nel 2013, e la sua era stata la prima piattaforma di exchange Bitcoin a ottenere il certificato di trasparenza da parte dell’antiriciclaggio canadese.

Ma all’età di 30 anni, con un luminoso futuro davanti e un portafoglio clienti già enorme, il giovane rampante imprenditore muore improvvisamente in India durante il suo viaggio di nozze e da qui inizia lo spettro della rovina per i suoi numerosi clienti: lui era infatti l’unico a conoscere la password per accedere ai conti digitali, che contenevano 250 milioni di dollari in bitcoin. La vicenda ha assunto toni da film, mediante una feroce e dispendiosa battaglia legale da parte delle decine di migliaia di clienti di Quadriga, per nulla convinti della morte del fondatore e anzi sicuri che Cotten abbia finto la sua morte per truffarli e tenersi tutti i loro soldi. Si è infatti scoperto che, poco prima di morire, l’imprenditore aveva intestato tutti i suoi beni alla (recentissima) moglie: la password viene reperita, ma salta fuori che i conti erano stati tutti svuotati nella stessa data del testamento.

Trust No One si sviluppa attraverso le diverse testimonianze di chi ha preso parte alla vicenda: sia chi è stato truffato da Cotten sia chi ha indagato sulle circostanze della sua morte, giornalisti e investigatori, ma viene intervistato chi lo conosceva personalmente (tranne la moglie Jennifer, forse vedova forse no, che non ha partecipato alla realizzazione del documentario). La truffa di Quadriga è già di per sé una vicenda piuttosto particolare, ma a renderla decisamente più intrigante è il contributo dato dalle vittime, che hanno personalmente indagato su tutti i punti oscuri: si va dalle scoperte più geniali alle teorie più assurde (c’è addirittura chi dice che Cotten si sia sottoposto a una plastica facciale dopo aver simulato la sua morte). Una storia ricca di mistero, quindi, raccontata con maestria nel documentario Netflix, che fa luce ancora una volta sui rischi degli investimenti online e di quanto sia importante, in questo mercato, scegliere piattaforme sicure e certificate per i propri investimenti e la gestione del proprio portafogli digitale, in modo da essere al sicuro da truffe di ogni genere.

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