La scorsa estate l’ONU ha subito un attacco informatico, sono stati hackerati 42 server degli uffici delle Nazioni Unite che si trovano a Ginevra e a Vienna, e si nutrono sospetti su altri 25. Questo è quanto si legge in un rapporto interno pubblicato in esclusiva dal sito The New Humanitarian e visionato da Associated Press.

Il documento rivela anche che tre dei server appartenevano all’Alto Commissariato per i diritti umani dell’ONU (UNHCHR), il più ampio ed importante centro operativo internazionale dell’ONU dopo quello di New York, la cui sede si trova lontana dall’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, mentre altri due server erano utilizzati dalla Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa (ECE).

Un funzionario dell’ONU ha confermato in forma anonima ad Associated Press che l’attacco informatico è stato attuato nel mese di luglio ma rilevato per la prima volta solo ad agosto, e che aveva un tale livello di sofisticazione da far pensare che potesse esserci dietro uno Stato.

Rupert Colvill, portavoce dell’UNHCHR, ha confermato l’attacco, sminuendone però la portata:

”Ci troviamo ogni giorno ad affrontare tentativi di entrare nei nostri sistemi informatici. Questa volta ci sono riusciti, ma nulla di riservato è stato compromesso”.

Non è chiaro quali dati siano stati copiati e scaricati, ma secondo Associated Press pare che gli hacker sarebbero riusciti ad accedere solo alle liste dei membri dei vari uffici e ai loro indirizzi email, ma non avrebbero ottenuto le loro password personali.

Infatti, all domanda su cosa è stato copiato dagli intrusi, Dujarric ha risposto: “In quanto parte dell’infrastruttura compromessa, sarebbero stati esposti elenchi di account utente”.

Il rapporto, tuttavia, elenca altri 10 “componenti infrastrutturali” compromessi, inclusi stampa, antivirus e sistema delle risorse umane.

 

https://www.thenewhumanitarian.org/investigation/2020/01/29/united-nations-cyber-attack

 

 

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