«Cyberspazio è il “luogo” nel quale sembra accadere una conversazione telefonica. Non all’interno del vostro reale telefono, l’apparecchio in plastica o altro materiale che si trova sulla vostra scrivania. Non all’interno del telefono dell’altra persona, che si trova in qualche altra città. Lo spazio tra i telefoni. …negli ultimi venti anni trascorsi, questo “spazio” elettrico che un tempo era sottile e scuro e uni-dimensionale, poco più di uno stretto tubo parlante, che si allungava con un filo da telefono a telefono, si è praticamente espanso, schizzando fuori come un gigantesco joker dentro la scatola, la luce lo ha inglobato, sotto forma di luce tremolante dello schermo di un computer. Questo mondo scuro e nascosto rappresentato dal piccolo ricevitore telefonico connesso tramite un filo alla rete si è trasformato in un vasto e fiorente paesaggio elettronico. Dagli anni Sessanta, il mondo del telefono è divenuto ibrido con i computer e la televisione, e sebbene non vi sia ancora alcuna sostanza di ciberspazio, nulla che si possa maneggiare, esso ora ha uno strano tipo di fisicità. È buonsenso oggi parlare di ciberspazio come un luogo a sé stante». Così parla del Cyberspazio Bruce Sterling nel suo libro Hacker Crackdown che pur essendo pubblicato nel 1994 è ancora attualissimo. Questo termine, usato sempre di più, è ancora per molti oscuro, non riuscendo a percepire con chiarezza questo nuovo tipo di dimensione sospesa tra il reale ed il virtuale. Una dimensione che trova nel metaverso una specie di materializzazione e rende molto più simile questo spazio a qualcosa che ha una sua dimensione fisica che avrà come effetto la progressiva fusione proprio tra fisico e virtuale. Uno spazio che l’industria considera come una delle prossime aree strategiche per la crescita del business, dove però vi sono alcuni problemi che ancora non sono stati del tutto risolti. Uno è il tema delle aziende che hanno un ritardo tecnologico che deve essere recuperato molto velocemente e l’altro tema è quella della sicurezza di questo ecosistema. Lo sviluppo sostenibile di questo spazio richiede l’applicazione sinergica di tecnologie d’avanguardia anche per permettere una completa integrazione del mondo digitale e del mondo fisico. Una integrazione che si svilupperà anche nel settore economico, nella vita digitale e quella sociale dove avremo una completa integrazione di beni digitali e fisici e soprattutto una reale integrazione tra identità digitale e identità reale. Chiaramente questo spazio ha delle implicazioni di sicurezza a livello nazionale e anche delle vulnerabilità sistemiche che richiederanno certamente degli interventi da parte del legislatore. Inoltre, data la sua natura che va al di là dei confini nazionali si porranno sicuramente nuove sfide di politica internazionale e tematiche relative al nuovo ordine mondiale digitale. Sarà fondamentale far sedere al tavolo la comunità internazionale per avviare l’attuazione di linee guida e politiche che regolino lo sviluppo del Cyberspazio in una direzione sana ed ordinata. Come giudicare questo sviluppo? Sarà positivo o negativo? Qui utilizziamo la cinematografia per rispondere, in particolare un dialogo tratto dal film Blade Runner. Rachel, il replicante, chiede all’ispettore Rick Deckard una sua opinione sul lavoro della Tyrrel Corporation, come lui vede questo progresso fatto di macchine e replicanti, la risposta dell’ispettore che vigila su questo mondo arriva tagliente: “I replicanti sono come tutte le altre macchine, possono essere un beneficio o un rischio e se sono un beneficio non sono un mio problema”.

Buona lettura

 

Nicola Sotira

 

Nicola Sotira

 

 

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