La cyber security è senza dubbio la principale sfida del 21° secolo. Riguarda tutti, dai più importanti Enti di Stato, alle imprese; dalle multinazionali e dalle start- up,ai singoli cittadini. Minacce e pericoli non si sono mai stati cosi numerosi, diversi e globalizzati, mirando potenzialmente ognuno di noi e ovunque esso si trovi.

Come coordinatore per la cyber-security nel quadro dell’International Telecommunications Union (ITU), partecipai in settembre 2013 alla nascita di una piattaforma di dialogo pubblico-privato molto speciale “Cybersecurity in Romania”, organizzata a Sibiu (Romania) dalla Swiss Webacademy, in partenariato col gruppo media Agora.

L’interesse generale raccolto da quest’iniziativa, che ha creato le fondamenta di un vero dialogo pubblico-privato di scala macro-regionale, ha motivato l’ITU a sostenere il progetto allocando assistenza tecnica, logistica e risorse permettendo a specialisti di fama mondiale di venire ad offrire le loro conoscenze a Sibiu.

Dato che il successo della piattaforma è cresciuto anno dopo anno, i principali partner istituzionali e privati del congresso si sono chiesti se non ci fosse un metodo non solo di rendere perenne questo dialogo, ma anche di renderlo accessibile al grande pubblico. Ed è cosi che gli stessi organizzatori vennero con l’idea di una rivista trimestrale basata sull’etica, la visione e la mission del congresso.

E’ proprio cosi che è nata, nei primi mesi del 2015, la rivista Cybersecurity Trends, che porta regolarmente all’attenzione del pubblico rumeno punti di vista e preziose informazioni da parte delle principali autorità romene e moldave, ma anche degli specialisti internazionali tra i più qualificati, su un tema centrale di grande attualità, diverso in ogni numero. La versione di Cybersecurity Trends stampata, così quella online gratuita, può essere considerata uno strumento eccellente per aumentare la sensibilità e la presa di coscienza del grande pubblico, elementi fondamentali dal punto di vista dell’ITU, e di portare il lettore a proteggersi contro le minacce che fanno parte del mondo digitale nel quale viviamo.

Peraltro, i testi proposti hanno considerevolmente aiutato a far crescere la visibilità –
e a diffondere i materiali – di Enti pubblici e
delle ONG partner della rivista, siano essi nazionali che internazionali. All’ITU, abbiamo sin dal primo numero considerato Cybersecurity Trends come un esempio di “good practices” e speravamo in una sua rapida adozione in altri paesi, portandola verso nuove comunità linguistiche. Dopo il CLUSIS (Associazione svizzera della sicurezza dell’informazione), che da gennaio ha portato al pubblico una variante essenzialmente in lingua francese per la Svizzera, la Fondazione GCSEC pubblica la versione dedicata al lettore italiano.

Le nostre speranze iniziali sono state realizzate poiché la rivista è oggi arricchita da un cospicuo numero di articoli di specialisti proposti da queste due ONG, e quindi ne cresce sia il dinamismo che il valore dello scambio di idee di professionisti con orizzonti sempre più diversi.

In questo senso, ringraziando la Fondazione GCSEC per la pregevole iniziativa, l’ITU non può che augurare “lunga vita” a questa iniziativa. Soprattutto, auguriamo ai lettori divenuti ormai internazionali, una piacevole quanto istruttiva lettura.

Marco Obiso

Marco Obiso